A lezione di streetstyle con Elle

Tra una scrollata e l’altra della mia home di Instagram , tra un ‘insalata poco condita (per limitare i sensi di colpa appena leggo articoli del tipo “è arrivata la prova costume, e tu sei pronta?”) e semi di ogni genere (adoro i semi di sesamo, di lino , di girasole etc etc) SBADABAAAAAM… mi imbatto in una immagine postata  dell’insalata bionda più famosa del web (sempre di insalate parliamo!).

Una cover di Elle, mica Elle “normale”.Un’edizione chiamata Elle Streetstyle (DENMARK) con tanto di tag di uno dei fotografi di streetstyle più conosciuti che si aggira per le sfilate di mezzo mondo per cercare gli scatti da vendere (udite bene e leggete bene) alle testate di moda .Vincenzo Grillo. Che guarda caso , lavora e collabora anche con altre influencer (le chiamano così) come Eleonora Carisi per non parlare di Candela Novembre (detta Candelita) e potrei stare qui e farvi un elenco degno di mailing list delle migliori agenzie in circolazione.

Ma. il punto è. C’è un accordo preconfezionato tra blogger (che si creano visibilità con le pubblicazioni cartacee) , uffici stampa (che decidono a chi far indossare cosa a DETERMINATE persone per essere pubblicati sui giornali, e tenetevi forse, PAGANDO), giornalisti (che si creano le cerchie delle influencer per poter scrivere qualcosa che a loro dire farà il botto o a botte fate voi…), fotografi (che vengono “spediti” dalle agenzie per poi poter vendere le foto alle riviste) e designer (che fanno a “pugni” per poter essere nominati , o meglio, taggati, sui canali social di ogni genere). Ne aravate al corrente, no?

Quindi, la prossima volta che uffici stampa vi diranno “non prendete niente per le sfilate della fashion week?” con tanto di dichiarazione d’intento “ti do i vestiti, li indossi, ti fai fotografare, e li riporti indietro e arrivederci e grazie per la pubblicità gratuita”  pensate , pensateci più di 10 volte…Perché se è davvero la sfilata che vi interessa (certo non è che mi fa schifo la visibilità sia chiaro, anche a me ha fatto comodo nei miei tempi bui e di inesperienza il loro non “servizio guardaroba”)  forse non è meglio andarci con i jeans di qualche anno che fa tanto vintage , con la camicetta di H&M al costo di 19,90 Euro , le scarpe di Zara a 39,90 Euro, un accessorio particolare magari preso dal cassetto della gioventù di vostra madre, una borsa a voi cara (e magari anche cara)… con un VOSTRO STILE ?

Sapete, questo mi fa riportare agli anni di Coco Chanel. Quella donna sì che era vanti anni luce, pensate, faceva il lavoro degli uffici stampa già allora. Mandava le sue ragazze, le famose “mannequin”,  in party esclusivi della “Parigi per bene” a suon di Charleston , con i suoi abiti, le sue creazioni…Lei ha anticipato le it Girl e molto probabilmente le PAGAVA.

Alla prossima puntata di #naylastories & Co.

Baci.

#NaylaC

 

SEPTEMBER FASHION – SEPTEMBER ISSUE

SEPTEMBER ISSUE

Siamo ai primissimi di Agosto e ad alcuni il pensiero di Settembre proprio da noia…Settembre per gli studenti rappresenta l’inizio della scuola (dopo i loro beati 2/3 mesi di vacanza) per i lavoratori la fine delle ferie e l’inizio della routine lavorativa…

Per gli addetti della moda???Beh per loro è il risultato di mesi e mesi di lavoro , tutti concentrati in quelle pagine super patinate, le riviste.

“Settember Issue” può essere considerata l’edizione più importante di tutto l’anno. Qui si dettano le regole insomma! Perchè i contenuti condizionano e caratterizzano le scelte editoriali e di conseguenza del fashion world dell’anno intero.

Editor , stylist e tutti i professionisti coinvolti nella realizzazione del numero iniziano a lavorare con mesi e mesi di anticipo. Il duro lavoro inizia a metà anno circa…a Giugno.

the beginning of the new year for fashion

anna wintour september issue

Ricordo ancora quando la nostra Signora caschetto d’oro d’oltre oceano con in mano il suo September issue dietro ai suoi immancabili occhiali da sole (ma se ne separerà per andare a dormire dico ,io?!?) venne postata da Vogue su tutti i social possibili e inimmaginabili…neanche a dirlo fece il giro del mondo e ecco l’epidemia “posta la tua september issue” con tanto di hashtag #voguestagram.

the september issue

Nel 2009 fu girato anche un film/documentario (subito dopo l’uscita del film “il diavolo veste Prada”, dove il pluripremiato documentarista R. JCutler armato di telecamera, seguì “la regina di ghiaccio” (definizione del New York Times attribuita ad Anna Wintour) durante gli incontri di lavoro e le settimane della moda, riuscendo a penetrare nel cuore di una delle redazioni più chiacchierate al mondo.

The september issue” mostra al mondo il volto di una delle donne di maggior potere nel campo della moda e dell’editoria, ed il personaggio di Miranda Priestley ne è solo un assaggio…vedere per credere.

Baci

Nayla C

Vogue Pills Fashion