COSA VA DI MODA? LA SVOGLIATEZZA

Quando la svogliatezza ti si presenta in faccia. Una volta. Più volte. Troppe volte. Si perchè pare che sia una situazione generale e sentita da molti. Come si dice? Va di moda. Una brutta moda. Quei luoghi comuni rivolto ai giovani e alla loro poca voglia di dire, fare lettera e testamento…No non è un gioco! Ma quando questa stessa svogliatezza non arriva dai giovani ma da gente che ha già alle spalle anni e anni di “esperienza” allora c’è un allarme ancora più assordante della realtà stessa.

Si rovina un ragazzino nel modo più sicuro, se gli si insegna a considerare il “pensare allo stesso modo” più alto del “pensare in un altro modo.
(Friedrich Nietzsche)

 

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LAVORARE GRATIS, OSSIMORO E PARADOSSO DELLA REALTÀ MODERNA

Prima di iniziare a scrivere questo articolo mi sono interrogata a lungo sulla parola-chiave da utilizzare. Ammetto che mi sono trovata in difficoltà perché qualunque idea mi balenasse in mente, era inevitabilmente un ossimoro. Contraddizione dopo contraddizione ho deciso di cedere a quella che in fondo è ahimè una realtà, ovvero lavorare gratis. Ecco la mia parola chiave! Avrei potuto scegliere volontariato ma non sarebbe stato lo stesso.

«Ma ti pagano?» Mi trovo a dover rispondere a questa domanda diverse volte a settimana. Scrivo, ho deciso di provare a vivere di quello che non definirei un talento ma un’attitudine, una passione. Eppure per molte persone è qualcosa di strano che io percepisca del denaro per la mia professione. Se ci pensiamo un attimo, perché non dovrei? Se chiamo un elettricista per un guasto nessuno metterebbe in dubbio il fatto che costui vada retribuito. Ma nella Repubblica degli stagisti, dei precari e dei tuttofare, l’essere tenuti a lavorare gratis è un must have che non passa mai di moda.

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CHI DICE DONNA DICE…DISTRAZIONE!

Inizio il post premettendo che:

    1.È polemico

    2.Non sono una femminista invasata

L’idea di questo articolo nasce mentre cerco un appartamento da comprare.

Entro in un’agenzia immobiliare convinta che la proprietaria sia una mia conoscente. Mi imbatto in uno sbarbatello con le unghie mangiate e gli chiedo di incontrare la sua responsabile. Sorride, mi guarda da dietro i suoi occhialetti e dice: Signorina, deve aver sbagliato agenzia. Qua non lavora alcuna donna perché i dirigenti non vogliono assumerne.

Rimango perplessa, la stanchezza avrà giocato un brutto scherzo. Gli chiedo di ripetere.

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